oppure
Ambulatorio di Neuropsicofisiologia
Via M. Buonarroti, 33
20881 Bernareggio (MB)
Studio di Psicologia
Via Garibaldi, 26
24122 Bergamo
Clinica Diagnostica Dott. Lorenzo Trezza
Centro Studi Medico Diagnostici s.r.l.
Via Volta 31A/35A, Carnate (MB)
L’ansia è una risposta fisiologica del nostro organismo agli eventi in grado di modificare lo stato cognitivo ed emotivo del nostro sistema.
È accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno. (DSM-5)
È una apprensione per un pericolo imminente non ben definito.
È il sentimento nervoso che si manifesta prima di qualsiasi evento della vita. è un’eco naturale della reazione di “lotta o fuga” innescato da una scarica di adrenalina.
Si tratta di un’emozione normale messa a punto dall’organismo come meccanismo di allarme per evitare dei pericoli che direttamente o indirettamente minacciano la sopravvivenza.
Nel tempo, il concetto di minaccia si è dilatato: le ansie ora ruotano intorno alla salute, al lavoro, al denaro, alla vita familiare e ad altre questioni cruciali.
Quando questa sensazione si presenta con una certa regolarità e con livelli sproporzionati rispetto allo stimolo, si può sviluppare un problema in grado di compromettere la qualità della vita a livello psichico e fisico.
L’ansia è una reazione d’allarme di difesa globale aspecifica del nostro organismo.
Si accompagna a vertigine, tachicardia, sudorazione, tachicardia, pensieri accellerati di preoccupazione.
Il piano di trattamento prevede i seguenti trattamenti:
Queste tre diverse modalità di trattamento vengono attuate contemporaneamente
La durata media di questi tipo di trattamento sarà di circa 12 mesi (in relazione alla problematica e alla gravità del caso)
Richiedi informazioni sul Disturbo d’ansia
I disturbi dell’apprendimento si classificano in:
I DSA sono spesso associati tra loro ed è bene ricordare che interessano bambini e adolescente con un quoziente intellettivo nella norma, che non presentano problemi sensoriali specifici (vista e udito) o deficit neurologici e che hanno avuto adeguate possibilità di familiarizzazione con la lingua scritta.
DISLESSIA
Un disordine dell’apprendimento correlato con alterato funzionamento delle lettura .
EEG CON MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P300 VISIVA P300 UDITIVA
Ciclo di NEUROMODULAZIONE (12 sedute)
DISCALCULIA
Un disordine dell’apprendimento correlato con alterato funzionamento della capacità di calcolo
EEG CON MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P300 VISIVA P300 UDITIVA
Ciclo di NEUROMODULAZIONE (12 sedute)
DISORDINI COGNITIVI
Appartengono a questo gruppo diverse malattie neurologiche , che verranno definite in modo adeguato nel corso della prima visita , che definirà sia le diverse indagini sia i trattamenti
Prima visita di valutazione globale
Esami da eseguire:
RISONANZA ENCEFALO
HOLTER CARDIACO
HOLTER DINAMICO
ESAMI DI LABORATORIO
VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
EEG CON MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P3V P3U
Da queste indagini si ricaveranno gli elementi per il trattamento
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Caratteristiche persistenti di disattenzione e/o iperattività/impulsività che interferiscono con il funzionamento o lo sviluppo. Si suddivide nelle categorie:
Manifestazione Combinata: sono presenti sintomi di disattenzione e iperattività/impulsività.
Manifestazione con disattenzione predominante: soddisfatto solo il criterio di disattenzione SENZA impulsività/iperattività. Il soggetto non presta attenzione, commette errori nei compiti scolastici di distrazione non di apprendimento. Ha difficoltà a mantenere attenzione per tempo prolungato, non sembra ascoltare, non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici.
Manifestazione con iperattività/impulsività predominanti: soddisfatto solo il criterio di iperattività/impulsività SENZA disattenzione. Il soggetto si agita o si dimena sulla sedia. Spesso non riesce a rimanere seduto, scorrazza o salta in situazioni inappropriate; negli adolescenti e adulti si esprime con il sentirsi irrequieti. Il soggetto parla troppo, non rispetta il proprio turno, interrompe gli altri, è invadente. Risponde prima che sia completata la domanda.
I sintomi devono persistere per almeno 6 mesi. Devono essere presenti prima dei 12 anni; devono presentarsi in 2 o più contesti e devono interferire e/o ridurre la qualità della vita sociale, scolastica e lavorativa.
E’ molto importante fare una ottima diagnosi differenziale e stabilire le comorbilità con altre patologie.
Un disordine del neurosviluppo caratterizzato da :riduzione dell’attenzione e iperattività .Le valutazioni che seguono vengono attuate dopo la fase di definizione della documentazione per i sostegni, che verranno svolte dalla Dssa Merati
Indagini da svolgere:
La durata è dipendente dalla modificazione dei parametri connessi con attenzione e iperattività
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La depressione è un disturbo dell’umore caratterizzato da sintomi come: profonda tristezza, calo della spinta vitale, perdita di interesse verso le normali attività, cambiamento nel contenuto dei pensieri, disturbo nelle funzioni cognitive e sintomi vegetativi come alterazione del sonno e dell’appetito.
E’ utilizzata per riferirsi ad uno qualsiasi dei diversi disturbi depressivi distinti nel DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manula of Mental Disorders.
Può manifestarsi a qualsiasi età ma si sviluppa tipicamente durante la media adolescenza. Nei bambini e adolescenti i sintomi e spesso le cause sono diverse.
La depressione rappresenta una perdita della capacità di godere delle piccole cose della vita con la manifestazione di perdita del valore di sè , degli affetti , degli altri.
Incontro di raccolta delle informazioni storiche della persona interessata
Profilo psicofisiologico di personalita’(EDA)
Profilo da stress MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P300 VISIVA P300 UDITIVA
Test del labirinto
Dopo queste rilevazioni si organizza il trattamento secondo il seguente protocollo:
Ciclo di BIOFEEDBACK (6 sedute)
Ciclo di NEUROMODULAZIONE (12 sedute)
Psicoterapia
Queste tre diverse modalità di trattamento vengono attuate contemporaneamente La durata media di questi tipo di trattamento sarà di circa 12-24 mesi (in relazione alla problematica e alla gravità del caso)
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La cefalea è un sintomo ( cioè un segnale che ci informa che qualcosa non và ). Le cause della cefalea sono moltissime, di conseguenza curare la cefalea vuol dire essere in grado di comprendere l’eventuale fattore scatenante.
Possiamo identificare:
Il trattamento delle cefalee è differente in relazione alla causa scatenante.
E’ importante eseguire tutte le indagini di laboratorio e strumentali in grado di capire il fattore scatenante e attuare il trattamento più idoneo.
La cefalea è una risposta aspecifica di sovraccarico del nostro sistema nervoso .
Incontro di raccolta delle informazioni storiche della persona interessata
Profilo psicofisiologico di personalita’(EDA)
Profilo da stress
EEG CON MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P300 VISIVA P300 UDITIVA
Dopo queste rilevazioni si organizza il trattamento secondo il seguente protocollo:
Ciclo di BIOFEEDBACK (6 sedute)
Ciclo di NEUROMODULAZIONE (12 sedute)
La durata media di questi tipo di trattamento sarà di circa 6-12 mesi (in relazione alla
Gravità )
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Il sonno rappresenta il 50% della nostra vita, ad esso si associano la gran parte dei benesseri e malesseri della nostra vita. Durante il sonno si realizzano manifestazioni psicologiche e neurofisiologiche. Esso si organizza in diversi livelli riconoscibili sia in base alla frequenza che alla comparsa di grafoelementi riconoscibili in tutte le manifestazioni che si traducono nel tracciato EEG registrato durante il sonno.
Lo studio del sonno è diventato possibile dopo la scoperta dell’attività bioelettrica del cervello, grazie ai lavori di Berger agli inizi del 1900 , la registrazione di queste attività portò negli anni 50’ alla scoperta delle diverse fasi in frequenza che costituivano il sonno.
Un aspetto stabile della nostra attività bioelettrica è il ritmo alfa che è possibile attivare con la semplice chiusura degli occhi. Esso è localizzato nella nostra parte posteriore della testa.
Il sonno è suddivisibile in diverse fasi ; I II III IV REM.
Possiamo rappresentare l’organizzazione del sonno come la discesa di una scala con 4 gradini , il passaggio dalla fase I alla fase II III IV avviene con una lenta e progressiva riduzione della frequenza dopo la fase IV l’attività bioelettrica realizza un aumento della frequenza a cui si associano i movimenti oculari rapidi (REM) , alla fase REM segue il rallentamento elettrico; il ciclo ricomincia con una durata di 60-90 minuti . Il sonno è un bioritmo regolato da molteplici fattori sia endogeni che esogeni. Il fattore esogeno più potente è la luminosità la quale induce la variazione quantitativa della MELATONINA (un derivato del Triptofano prodotta dalla GHIANDOLA PINEALE). Quando la luminosità si riduce si induce un’aumento della melatonina, quando la luminosità aumenta la melatonina diminuisce. Un buon sonno ci permette un recupero ottimale delle prestazioni psicofisiche migliorando le nostre capacità di adattamento.
L’insonnia è la rottura di questo delicato ritmo della nostra vita , e come descritto in precedenza la perdita di un buon sonno induce effetti importanti: sonnolenza diurna, faticabilità, disordini cognitivi e umorali. Diventa importante avere un buon ciclo di sonno-veglia perché da esso dipende il nostro benessere psicofisico e quindi un buon adattamento alle diverse contingenze che ognuno di noi affronta nelle vita quotidiana e relazionale.
Si riconoscono diversi tipi di sonno, identificabili grazie alle registrazioni EEG del sonno, diventa quindi fondamentale riconoscere i fattori che disorganizzano il sonno prima di avviare un trattamento.
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Questa patologia è la conseguenza della riduzione della DOPAMINA da parte della substantia nigra, un nucleo situato nel tronco encefalo.
La scoperta della dopamina è avvenuta negli anni 60’ a cui è seguito il trattamento sostitutivo con un precursore L-DOPA che nel nostro organismo si trasforma in dopamina.
La malattia venne identificata da un medico inglese Parkinson che ne descrisse gli aspetti clinici rilevanti: tremore a riposo, ipertono plastico, rallentamento psicomotorio, ipomimia e riduzione del blink.
E’ una patologia che oggi si può curare bene e possiede un ampio repertorio di farmaci che permettono di mantenere in modo adeguato la qualità della vita.
Diventa fondamentale eseguire tutte quelle valutazioni neuropsicofisiologiche in grado di definire in modo adeguato lo stadio clinico e studiarne la variazione nel tempo.
È una malattia che colpisce non solo il movimento ma anche le diverse componenti cognitive.
Esami da eseguire:
RISONANZA ENCEFALO
DATSCAN
HOLTER CARDIACO
HOLTER DINAMICO
ESAMI DI LABORATORIO
VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA UDPRS
EEG CON MAPPE DI FREQUENZA PEV PEU P3V P3U
Il piano di trattamento è dipendente dai risultati delle indagini richieste
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E’ un disordine degenerativo primario del sistema nervoso con un quadro clinico polimorfo, all’interno del quale si esprimono sintomi cognitivi, comportamentali e psichiatrici.
L’ eziologia è multifattoriale ed esistono degli elementi sintomatici all’interno del quadro clinico che giustificano la definizione della malattia come un’entità clinica dal decorso variabile per i seguenti aspetti:
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